Luoghi
Chiesa di Sant’Oliva
Descrizione
Nel XV secolo il matrimonio tra il nobile Blasco Lanza e Aloisia Di Bartolomeo, unica erede del protonotaro del regno Leonardo Di Bartolomeo, che aveva portato in dote al marito il territorio di Trabia, avrebbe cambiato la storia della cittadina di Trabia. Blasco uomo dal raffinato intelletto e dalle grandi capacità politiche riuscì a fare elevare al rango di baronia i luoghi nelle vicinanze del castello.L’ulteriore passo si concretizzò nel 1635, quando Don Ottavio II Lanza ebbe da re Filippo IV la licentia populandi per potere edificare le prime case del paese.Aumentò allora il numero degli abitanti e Don Ottavio fece costruire nel 1643 la chiesa di Sant’Oliva non essendo più sufficiente per il culto la cappella del castello.La chiesa di Sant’Oliva fu dunque la prima costruita per volere della famiglia Lanza a Trabia.La Chiesa si erge varcando la porta di Trabia e venne adibita fino al 1800 a cimitero locale. E’ caratterizzata da una struttura semplice ad una sola navata, è dotata di un prezioso altare proveniente dalla chiesa del Castello Lanza ed in essa vi sono conservate due splendide opere.
La prima : è il martirio di Santo Stefano, che sembrerebbe stilisticamente legata alla scuola di Pietro Novelli poiché, intrisa di elementi che indicano una buona conoscenza dell’opera di Caravaggio in Sicilia, così come dimostrerebbero il personaggio nell’atto di scagliare una pietra al centro della composizione e quello colto di spalle nell’atto di compiere il medesimo gesto.La seconda è una : Madonna con Bambino realizzata secondo stilemi fiamminghi o derivanti dalla cultura Antonellesca. Dal 1710 la chiesa di Sant’Oliva è gestita dai confratelli della Congregazione di Maria Santissima Immacolata.
Accesso Gratuito
Orari: tutti i giorni 09:00 - 19:00
Indirizzo Via Sant' Oliva, 2
Chiesa del Santissimo Sacramento
Da dove ogni anno ha inizio la processione del Corpus Domini che percorre le vie del paese verso le folkloristiche Marunnuzzi, ovvero piccole cappelle erette per l’occasione dagli abitanti dei vari quartieri trabiesi. L’evento si protrae per otto giorni.
Accesso Gratuito
Orari: tutti i giorni 09:00 - 19:00
Indirizzo Corso Giuseppe la Masa
La chiesa Madre Santa Petronilla
Custodisce al proprio interno una croce di bronzo considerata dalla comunità scientifica uno dei più importanti esempi di prodotto dell’industria siciliana. Tale importanza artistica è relativa alle incisioni presenti sulle parti anteriori (Gesù Cristo fra i quattro evangelisti) e posteriori alla croce (l’immagine della Madonna con il bambino in grembo posata su una mensola) e relativa modellatura.
Affascinante è la storia della Chiesa Madre intitolata a Santa Petronilla in quanto strettamente connessa con la nascita e crescita del Comune di Trabia.Infatti ai tempi in cui Don Ottavio II Lanza ottenne la licentia populandi dal re Filippo IV, si pose l’esigenza di ingrandire la vecchia chiesa Madre posta all’interno del castello.Si pensò dunque di realizzare un nuovo edificio che nonostante fosse al di fuori del Castello, dificio simbolo del poter dei Lanza, rappresentasse il luogo delle celebrazioni per una comunità in continua crescita.Per questo nel 1726 furono terminati i lavori per la Chiesa Madre intitolata a Sant’Oliva.Tuttavia la comunità continuò a crescere e si pose, a distanza di diversi anni, l’esigenza di una nuova chiesa Madre. Pertanto nel corso del XIX secolo Don Giuseppe II Lanza e Branciforti avviò i lavori per la costruzione di un edificio religioso intitolato a S. Petronilla (già titolare della chiesa all’interno del castello). I processi di ampliamento furono comunque ripetuti nel corso degli anni successivi (aggiunta di navate laterali nel 1870), venne collocato un altare in marmo bianco (1885) nonché cinque cappelle laterali (1887) e l’aggiunta di due torri, una delle quali contenente un orologio.
Accesso Gratuito
Orari: tutti i giorni 09:00 - 19:00
Indirizzo Piazza Duomo
Chiesa della Madonna delle Grazie
All' interno si trova una pala d’altare raffigurante la Madonna delle Grazie con ai lati San Calogero e il Beato Agostino Novello, Patrono della città di Termini Imerese, opera di Pietro Novelli inoltre un crocifisso ligneo che, secondo la leggenda, sarebbe stato là trovato dopo essere stato spostato nella città Termitana in una notte piovosa e ritrovato nella chiesa con i piedi del Cristo sporchi di fango. La Chiesa si trova poco prima di entrare a Trabia (lato Termini Imerese) ed è stata costruita dai Termitani per segnare i confini. Sulla facciata del tempio si notano le insegne e lo stemma della Splendidissima città delle Terme.
Accesso Gratuito
Orari: tutti i giorni 09:00 - 19:00
Indirizzo Corso Giuseppe la Masa, 316
Cappella del Calvario
Cappella del Calvario, posta in via Calvario, di fronte alla chiesa di Santa Petronilla, in una zona fra le più antiche in paese. Ogni anno, il venerdì santo, i simulacri del Cristo e dell’Addolorata portati, in processione dai fedeli, vengono posti uno di fronte all’altro davanti alla chiesetta dove vengono eseguiti canti legati alla Passione creando un’atmosfera davvero suggestiva.
Accesso Gratuito
Orari: tutti i giorni 09:00 - 19:00
Indirizzo Via Calvario
Il Castello Lanza Branciforte di Trabia
Castello Lanza giace sul luogo in cui il generale Aausman Ben Muhammad e 600 uomini provenienti dalla provincia d’Ifriqyia eressero la fortezza At Tarbiq al fine di cingere d’assedio la città di Termini Imerese (827 dC).
L’impronta quadrata di 50 x 50 m é rimasta invariata per i successivi 12 secoli e ha influenzato a tal punto la storia della zona che la circonda da essere presa in prestito dai fondatori dell’attuale insediamento – i potenti Branciforte-Lanza – allorquando fu
concessa ad essi la licentia populandi (sec. XVII);
Trabia, infatti, non é altro che il toponimo in forma corrotta dell’arabo At Tarbiq/At Tarbi’a, ovvero ‘La quadrata’, come veniva indicata dai periegeti musulmani dei secc. X-XIII Yaqut, Ibn Hawqal, al Muqaddasi nonché dal più celebre geografo del Medioevo, al Idrisi, che in questo luogo annotò l’insistenza di un abitato (non solo di un castello). A tale epoca é da riferire almeno uno stabilimento per la produzione di pasta di grano duro – definita itryia dalle fonti – e nella quale si suole riconoscere la prima attestazione datata dell’esistenza degli spaghetti.
Durante la riconquista normanna della Sicilia, il legato apostolico Conte Roberto il Guiscardo donò il forte ed le sue pertinenze al capitano Corrado Lanza in riconoscimento del servizio prestato in battaglia.Questi fu il primo di una lunga serie di Lanza che
lo mantennero nel patrimonio di famiglia per ben 900 anni. Nel corso dei secoli, al nucleo, al balio ed alla originaria torre araba andarono aggiungendosi vari corpi di fabbrica quali una torre normanna, i contrafforti, un mulino (sec. XIII), una tonnara e il cannameleto (entrambi sec. XV) nonché il ficus magnoloides più alto ed antico di Sicilia (1793), prova quest’ultimo degli stretti rapporti che vennero a crearsi tra l’establishment borbonico e l’ammiragliato britannico durante le guerre napoleoniche ed il
successivo decennio inglese in Sicilia (180-1815).
A personaggi dell’ammiragliato come il capitano Cook si deve, infatti, il recupero di esotiche essenze nelle terre australi di cui il ficus magnoloides é forse la specie più nota. I rapporti tra la Gran Bretagna e Casa Lanza hanno continuato a perdurare fino al suo ultimo rappresentante, il principe Raimondo (1915-1954), che fu educato a Oxford e fu agente per lo Special Operation Executive (servizio di spionaggio britannico) durante e subito dopo la Seconda Guerra mondiale. Ancorché un bellicoso, Raimondo vide nella guerra (combatté anche nella guerra civile spagnola) un’occasione di avventura. Dal medesimo si lasciò pervadere nelle esperienze amorose che condivise con icone del calibro di Rita Hayworth ed Edda Ciano (figlia di Mussolini), negli affari (assumendo la direzione del consorzio per gli zolfi siciliani prima, ed avviando una collaborazione per lo sfruttamento del petrolio siciliano con Aristotele Onassis) nello arti (essendo co-fondatore di Panaria, la prima casa di produzione cinematografica post-bellica e scopritore di Domenico Modugno) e nello sport (avendo riavviato la Targa Florio
inventata dallo zio Vincenzo e retto la presidenza del Palermo Football Club nei due anni precedenti alla sua misteriosa scomparsa).
Raimondo Lanza di Trabia é stato oggetto di non meno di due pellicole, 3 canzoni e di un numero imprecisato di libri, tra i quali Mi Toccherà Ballare, opera della figlia Raimonda e della nipote Ottavia.
Accesso Gratuito
Orari: tutti i giorni 09:00 - 19:00
Indirizzo S.S. 113 km 227